NON CREDEVAMO DI AMARLI TANTO | 2019
- Associazione Feudo
- 15 gen 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 8 apr 2024
"Appresi la notizia il giorno seguente, andando a farmi tagliare i capelli. A Sedico, paese dove abitavo allora con la mia famiglia, in piazza c’era un barbiere. Proprio quella mattina, andai a farmi sistemare. Mi diede lui la terribile notizia, la apprese dalla radio. Non si parlava d’altro, ogn’uno che entrava nel suo negozio veniva accolto con la stessa terribile notizia. Appassionato di calcio com’ero, loro erano i miei miti. Anche se abitavo dall’altra parte dell’Italia ...E mi pareva quasi di conoscerli e di averli visti, tanto li avevo sognati e “divorati” vedendo i loro goal attraverso le pagine de “Il calcio illustrato”.

Era un’Italia uscita sconfitta dal secondo conflitto mondiale, che iniziava pian piano una ricerca di normalità, di speranza, di ricostruzione: c’era bisogno di ritornare a sognare, di tornare ad essere un popolo coeso, di ricominciare.
In quegli anni, l’Italia del dopoguerra trovò il grande riscatto in molti campi. In quello politico si passò dalla Monarchia alla Repubblica, ma fu soprattutto nel cinema e nello sport che il mondo ritornò ad inchinarsi alle nostre capacità. Fu ad esempio grazie all’immenso Vittorio de Sica, con i capolavori cinematografici “Sciuscà” e “Ladri di biciclette”, che l’Italia vinse due Premi Oscar esportando il neorealismo in tutto il mondo. Nello sport, mentre Fausto Coppi e Gino Bartali trionfavano su tutte le strade europee vincendo Giri d’Italia e Tour de France, le domeniche erano scandite dalla inimitabile voce di Nicolò Carosio che alla radio commentava le partite del Grande Torino.
Chiunque era tifoso di questi atleti. L’alfabetizzazione non era ancora molto diffusa, noi ragazzi non conoscevamo i versi dei futuri premi Nobel Salvatore Quasimodo o Eugenio Montale loro coevi, ma una “poesia” la conoscevamo tutti a memoria:
Bacigalupo
Ballarin
Maroso
Grezar
Rigamonti
Castigliano
Menti
Loik
Gabetto
Mazzola
Ferraris II
Questo è il motivo per cui è nostro dovere ricordare il Grande Torino: per cercare di trasmettere alle nuove generazioni tutti questi concetti. E farlo a Mel, al Palazzo delle Contesse, assume un fascino particolare.
Esso fu eretto dopo la distruzione del 1510 ad opera della Lega di Cambrai e nei secoli subì molti rimaneggiamenti, fino al 1820, quando lo adibì a sua dimora la Contessa Elisabetta Papadopoli. Nel salone principale, al primo piano, sul tipico pavimento detto “terrazzo alla veneziana” spicca proprio in centro lo stemma nobiliare della famiglia Papadopoli: l’araba fenice. Esattamente come il mitologico animale risorge dalle sue ceneri così il Grande Torino fece ricominciare a sognare una generazione devastata dalla guerra. Nel 2019 sarà celebrato il settantesimo anniversario della tragedia di Superga, una ricorrenza sempre sentitissima dal popolo granata ma non solo, che assumerà, per questa ricorrenza, toni e contorni di grande enfasi a livello nazionale.
La valenza aggiuntiva, del tutto unica e legata direttamente al territorio bellunese è che nel 2019 oltre ai settant’anni da Superga ricorreranno anche i vent’anni della scomparsa di Maurizio Pedrazzoli, amico dal grande cuore granata, perito proprio a Belluno in un tragico incidente stradale. Aveva solo trent’anni. Maurizio Pedrazzoli, meglio conosciuto come “Pedro” era un volto noto in città e nella valle. Cresciuto all’Istituto Agosti, viveva la passione del Toro con molto trasporto. Spinti da questo ricordo e in nome di questa amicizia è nato in noi il desiderio di ricordare insieme "Pedro" e il Grande Torino.
La mostra, patrocinata dal Comune di Mel e dalla Provincia di Belluno, verrà inaugurata sabato 23 marzo 2019 alle ore 17:00 nella sala all’ultimo piano del Palazzo delle Contesse.
La mostra sarà visitabile da domenica 24 marzo a domenica 14 aprile 2019
Aperture:
sabato e domenica
mattina 9:00 - 12:00
pomeriggio 15:00 - 18:00
Aperture speciali con visite gratuite per scolaresche su appuntamento. Ingresso a Offerta libera - il ricavato verrà utilizzato per donare una gita agli utenti del Centro Diurno per persone con disabilità “Noialtri” di Mel (BL).