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Recupero della

Chiesetta di San Giacomo

L’operato dell’Associazione si inserisce nelle attività a sostegno e valorizzazione delle persone, del territorio, del tempo libero, delle attività commerciali, culturali e turistiche e di conseguenza si impegna a migliorare la qualità della vita delle persone e delle attività che vengono coinvolte.

Con questa finalità, nel 2018, l’Associazione ha acquisito un piccolo immobile della fine del XIV secolo, un tempo adibito a luogo di culto: la chiesa di San Giacomo sita a Zottier di Mel (Belluno), con l’intento di salvarlo, restaurarlo e trasformarlo in uno spazio pubblico finalizzato all’organizzazione di piccole mostre, eventi e presentazioni culturali.

 

Lo stabile, allo stato attuale, è in pessime condizioni e l’obiettivo principale dell’Associazione è il recupero e il mantenimento degli importanti affreschi rinvenuti nel corso del tempo.

La chiesa viene attestata per la prima volta nel 1497 e dal 1498 gode, assieme alla chiesa di San Tommaso di Zottier, del beneficio di una terra. Adibita a luogo di culto fino al 1825; venne occupata durante la Prima Guerra Mondiale dall’esercito austro-ungarico, tra le due grandi guerre venne trasformata in scuola elementare.

A metà del secolo scorso diventò la sede del dopo-lavoro Enel ed infine utilizzata come magazzino. A metà anni 90 del secolo scorso, in sede di restauro per trasformarla in abitazione privata, vennero casualmente alla luce dei brani di affresco.La relazione storico-artistica effettuata nel 1996 dal funzionario dottoressa Ericani Giuliana, atta a porre il vincolo da parte del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali e protocollata al n.6556, rileva nella parete sinistra rispetto alla porta d'ingresso al sito, una vasta Ultima Cena riferibile ad artista veneto della fine del XIV, inizio XV secolo in stretta consonanza con i modi ieratici, raffinati e ritmicamente delineati dell’autore della seconda pala  feriale di S.Marco, riferita a Ercole di Jacobello o al Maestro del dossale Correr. L’artista che realizzò tale affresco, riporta la relazione, pare il medesimo che realizzò un’ultima cena nel santuario SS. Vittore e Corona a Feltre.


Sulla parete di fondo, presumibilmente dietro l’altare originario, è riportata invece una Deposizione della metà del XVI secolo, probabilmente riferibile al creato del Tiziano, Girolamo Dente (Ceneda 1510-1566, identificato come Girolamo del Tiziano). La relazione conclude che gli affreschi rinvenuti nella ex chiesa di San Giacomo costituiscono il più importante rinvenimento in Valbelluna degli ultimi decenni.


Questo progetto architettonico, unico nel suo genere nel territorio Bellunese anche grazie alla conferma dei rilevanti affreschi emersi nei recenti sopralluoghi effettuati, ha già ricevuto il nulla osta della Soprintendenza della Regione del Veneto per il ripristino conservativo della ex Chiesa.

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