LUIGI CIMA | RICORDI DI STORIA LOCALE | IO RESTO A CASA
- Associazione Feudo
- 17 mar 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Per tenervi compagnia in queste lunghe giornate, costretti a ridimensionare la nostra libertà fisica, abbiamo pensato di proporvi ricordi di storia locale per farvi viaggiare almeno con la fantasia.

Oggi vi parliamo di Luigi Cima, pittore nato a Villa di Villa nel 1860 da Domenico e Vittoria Ampezzan. Il padre era fabbro e capito il talento del figlio lo mandò a Feltre a completare gli studi tecnici. Visti i brillanti risultati ottenuti lo iscrisse quindi all'Accademia di Belle Arti di Venezia dove studiò dal 1875 al 1880 dove si aggiudicò numerosi premi tra il 1876 e il 1879 (tra cui il premio per la prospettiva, per disegni in acquerello, premio "Tomaso Coronini" per l'invenzione in architettura, premio in anatomia, premio per la pittura e molti altri) e dove conobbe lo scultore Valentino Panciera "Besarel". Diplomatosi nel 1880 con l'abilitazione all'insegnamento del disegno divenne subito assistente del professore Franco e venne subito assunto dallo scultore Dal Zotto. Questo gli permetterà di frequentare altri corsi liberi di pittura che lo avvicineranno ad un'arte più realistica
Nel 1894 l'editore viennese Engel commissiona al Cima 38 opere che riproduce nel volume "Venezia - Beschrieben von Henry Pearl" (1894 - Verlag L. Engel - Wien - Leipzig).
Numerose le esposizioni a cui partecipa riscuotendo unanimi consensi tra cui la 1° e 2° Biennale di Venezia che si chiamava allora "Mostra internazionale d'arte" e divenne a soli 24 anni il primo tra gli artisti veneti ad entrare nella Galleria di Arte Moderna di Roma. Nel 1903 venne invitato dagli amici veneziani a partecipare alla 3° biennale ma il suo dipinto "Senza mamma" venne rifiutato dal Comitato organizzatore preferendogli artisti stranieri. Questo agitò l'opinione pubblica e costrinse l'allora presidente dell'Esposizione a proporre di raccogliere ed esporre le opere respinte. Ma Cima non accettò questa soluzione di ripiego e ritirò la sua tela che però nel frattempo era stata acquistata dall direttore dell'Accademia di Belle Arti Dal Zotto che la espose in una vetrina sotto le procuratie in Piazza San Marco dove ricevette l'ammirazione del pubblico. Questo fatto contribuì alla decisione del Cima di ritirarsi dalle esposizioni e di chiudersi nella sua Villa di Villa.
In fotografia: Luigi Cima - "La rastrellatura del fieno" - 1885-7 circa, 128x77, ex coll. Trevisanato Bianchini, donato 3 anni fa all’ex Comune di Mel, foto scattata da Dario Tonet in occasione della prima esposizione dell'opera durante la mostra al Palazzo delle Contesse "Origines-Made in Mel (dai veneti antichi ad Enrico Tommaso De Paris)" curata da da Andrea Robassa, Paola Brunello e Nicola Sartori
Testo tratto da: Luigi Cima - 1860 - 1944 a cura di Franca Visentin - Catalogo Mostra Mel Palazzo delle Conesse dal 7 aprile al 30 giugno 1990 - Regione Veneto, Comunità Montana Bellunese, Comune di Mel - Biografia a cura di Antonella Alban